Mediterranea è una piattaforma composta da varie realtà della società civile che hanno deciso che non si possono criminalizzare le persone e le organizzazioni che soccorrono in mare. Non è una Organizzazione Non Governativa, anche se con molte similitudini. La funzione di Mediterranea e quindi anche la nostra è quella di far conoscere attraverso testimonianze, documentazione e denuncia ciò che realmente accade nel Mediterraneo se si impedisce a uomini, donne e bambini il diritto di approdare in un porto sicuro, in una terra che possa accoglierli e di migliorare il proprio futuro..
Ne vogliamo evidenziarne la diversità perchè Mediterranea è soprattutto “un’azione non governativa” in cui si sono impegnate le organizzazioni e le singole persone al fine di condividere il progetto rivolto “a dare speranza, a ricostruire umanità, a difendere il diritto dei diritti”. Parole e obiettivi che condividiamo e che desideriamo aiutare a diffondere.
Se questa è disobbedienza per alcuni, per noi è obbedienza civile, obbediamo ai nostri principi morali e costituzionali, attenti a quegli stessi valori che ci hanno spinto a fondarci in Associazione di promozione sociale, affiliata Arci. Perché si deve avere la passione per difendere i diritti di tutti e di tutte, si deve avere coscienza e umanità, dobbiamo Restare Umani.
Decidere di mettere in mare una nave battente bandiera italiana, attrezzata per le azioni di monitoraggio e soccorso, “nella consapevolezza che oggi più che mai salvare una vita in pericolo significa salvare noi stessi” è la motivazione che ci ha spinto insieme a molti altri di esserci, di esserne coinvolti, di appassionarci e appassionare alla denuncia e all’aiuto verso qualunque essere rischi la propria vita per la libertà, per un posto migliore in cui vivere, per non morire nel Mediterraneo Centrale, come ancora oggi impongono tutte le norme vigenti. Campi Bisenzio è una delle comunità che negli anni ha accolto molte persone dalle svariate nazionalità, lo ha fatto sempre nel rispetto delle leggi umane, costituzionali e nazionali. Noi che ne facciamo parte desideriamo oggi coinvolgere i singoli, le associazioni, i comitati, i giovani sull’accoglienza, chiudere i nostri porti significa chiudere le nostre menti e deve essere la nostra battaglia per il rispetto dei diritti umani contro politiche irrazionali che spingono solo all’odio e all’illegalità.
La solidarietà non si può fermare, è dentro di noi. Ha solo necessità di uno scatto di orgoglio, della dignità che sembra scomparsa dalle agende politiche, di riscoprire i valori e i principi che la nostra Costituzione ci ha donato con il sacrificio dei nostri padri partigiani e costituenti.